Descrizione progetto |
Filiera legno del territorio GAL : 32 ditte di utilizzazione boschiva – 90 operatori forestali – 8 imprese di prima e seconda lavorazione legno – 40 consorzi agrosilvopastorali – 35.0000 ettari di boschi di cui il 30% di proprietà pubblica, pianificato per la quasi totalità, il 70% di proprietà privata ad elevatissima frammentazione (vedi operazione 16.2.1). Promuovere una filiera legno energia con la garanzia dell'approvvigionamento locale ha richiesto un'attenta analisi delle esigenze del territorio e delle potenzialità che il sistema delle imprese locali è in grado di esprimere. Il bando 16.6.1 ha raccolto in gruppi di cooperazione amministrazioni comunali, imprese boschive e imprese termotecniche per valutare la fattibilità di installazione in edifici pubblici di piccole centrali termiche alimenate a cippato di qualità derivante dal legna locale, sulla base di contratti di vendita del calore. Da parte del Gruppo di Azione Locale è in corso una costante attenzione alla ricaduta che tale operazione deve avere sul territorio e sulle imprese locali anche attraverso un supporto alla contrattualistica per la vendita del calore, e alla tracciabilità degli approvvigionamenti legnosi dal territorio. Il modello porta a garantire la valorizzazione dell'energia termica da biomassa legnosa alle imprese della filiera, senza derive verso prodotti alternativi (pellet) o rischi ambientali per la qualità dell'aria (impieghi di cippato non di qualità). La sua riproducibilità è proponibile in altri territori. |
Risultati attesi |
Nove gli studi di fattibilità proposti il cui percorso è stato attentamente seguito in itinere sia con un supporto tecnico che con animazione del gruppo di cooperazione. Da queste sono derivati 6 progetti a valere sulla operazione 7.2.1 più un settimo progetto che ha sviluppato lo studio di fattibilità senza usufruire della operazione di sostegno 16.6.1. |
Risultati conseguiti |
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Criticita rilevate |
Tra gli attori della filiera legna energia vi sono anche i produttori e venditori di caldaie e i grossi gruppi che gestiscono centrali a cippato di elevata potenza. Sostenere lo sviluppo di piccole centrali a biomassa (max 250 kW di potenza) abbinando la fontiura locale del cippato e la valorizzazione del calore porta una innnovazione di approccio per l'utilizzo della risorsa legnosa che in alcuni acsi puàò apparire in contrsto con una viosne che non privilegia la qualità del materila (cippato). E' possibile una convivenza di entrambi gli interessi, anche perchè i numeri legati allo sviluppo delle piccole centrali sono comunque contenuti, risulta indispensabili poter usufruire di risorse dedicate alla animazione-divulgazione-assistenza tecnica. |
Soluzioni proposte |
Sette le caldaie di potenza entro tra i 60 e i 250 kw installabili in valle a servizio di edifici scolastici (due scuole medie, tre scuole elementari) e municipi (due edifici comunali di cui uno con ambulatorio). |
Valore aggiunto Leader |
La gestione delle risorse forestali per la filiera energia è a forte rischio di insuccesso visto gli elevati investimenti in questo settore a fronte di pochi casi in grado di dare delle ricadute economiche positive sui territori. Legare il valore aggiunto dell'energia a chi effettivamente opera nella filiera locale richiede la condivisione degli elementi tecnici fondamentali: la qualità del materiale (cippato), la tracciabilità delle filiera locale, la vendita del calore sulla base di una contrattualistica. La possibilità di animare i potenziali beneficiari partendo proprio dall'analisi delle cause degli insuccessi in modo da chiarire fin da subito gli obiettivi concreti del progetto è risultato l'elemento caratterizzante del progetto insieme alla assistenza tecnica in itinere per ribadire ad ongi "snodo" l'importnza della ricaduta economica sulla filiera locale. |