Descrizione progetto |
Il progetto Favonius mira a realizzare, presso la discarica di RSU della Val Susa, due essiccatori per il legno locale alimentati esclusivamente dal calore di risulta dell’utilizzazione (o smaltimento) del biogas generato: un essiccatore/vaporizzatore ad elevata efficienza e modulare, per il trattamento termico ed estetico del legname da opera; un essiccatore per legna da ardere (e castagne), realizzato con un sistema di container scarrabili, in grado, per potenza, di sopperire all’intero consumo di legna della valle e, per logistica, di fornire un servizio “a domicilio” di prelievo (legna fresca) e riconsegna (legna essiccata) a tutte le imprese forestali di valle (e in periodo autunnale di svolgere la medesima funzione per l’essiccazione di castagne).
Come obiettivi specifici si possono citare: 1) Rendere la vaporizzazione del legname da opera e l’essiccazione della legna da ardere accessibili alle piccole realtà locali; 2) Favorire una diffusione dell’utilizzo degli impianti prototipali da parte delle imprese locali e promuovere la domanda di prodotti qualificati sul territorio, ad elevato valore aggiunto e da filiera forestale locale; 3) Valorizzare l’esperienza che sarà concretizzata in Val Susa come caso studio/buona pratica replicabile altrove. Favonius prevede azioni speculari di progettazione, realizzazione, test e definizione degli schemi di utilizzo dei due essiccatori. Inoltre sono previste azioni, sempre speculari, di creazione/rafforzamento della domanda locale di segati essiccati/vaporizzati e di legna da ardere essiccata (definizione di criteri premiali per gli acquisti pubblici ecologici e loro prima applicazione; definizione di criteri di selezione per combustibili certificati (biomassplus) nella domanda locale e valutazione dell’impiego di legna di qualità presso famiglie test; seminari, incontri e corsi di formazione rivolti agli stakeholder locali, sia per i segati, sia per la legna da ardere) |
Risultati attesi |
Il progetto FAVONIUS intende estendere la rete di collaborazione tra imprese presenti nell’area GAL e più in generale nel territorio
piemontese, sia nelle specifiche attività del progetto che mediante la condivisione e messa a regime delle attività in altri progetti in cui
le imprese sono impegnate. Le finalità sono quelle di ampliare il mercato al fine di generare prodotti maggiormente rispondenti alle
richieste di mercato, anticipandole dove possibile, sia in ambito funzionale-estetico che di rispondenza a nuove norme vincolanti.
L’innovazione e cooperazione tra diversi soggetti di filiera potrà contribuire a rafforzare il gruppo di cooperazione anche mediante una
maggiore azione possibile per le maggiori dimensioni e competenza del soggetto aggregato.
Il progetto intende inoltre fornire supporto agli EEPP locali per il supporto all’utilizzo dei nuovi prodotti in accordo con i CAM e le
normative di settore. Questo potrà rafforzare la domanda, a cui il gruppo di cooperazione potrà dare risposta.
In termini numerici ci si propone nel primo anno di attività a regime di generare una nuova produzione di manufatti legnosi per un
quantitativo di 200 metri cubi e di un quantitativo di 300 metri cubi di legna da ardere essiccata. |
Risultati conseguiti |
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Criticita rilevate |
Il progetto è in fase iniziale (mese 6). La maggiore criticità riscontrata è stata relativa alla necessità di definire immediatamente un
sistema di recupero del calore dal biogas alternativo al cogeneratore (inizialmente tale sistema era previsto nel medio termine,
all'esaurirsi dei processi fermentativi). Il cogeneratore è infatti attualmente in utilizzo parziale a causa di un repentino calo della
produzione di biogas, dovuto ad un disseccamento troppo rapido della massa di rifiuti; la problematica verrà ovviata con l’attuazione
di progetti di subirrigazione con il percolato raccolto, ma ha tuttavia richiesto la progettazione di un sistema di recupero calore
direttamente dal biogas. |
Soluzioni proposte |
Sono state valutate sia l’ipotesi di un utilizzo del biogas in caldaia sia quella di un recupero termico dalla torcia di incenerimento (a cui
il biogas è convogliato in alternativa al cogeneratore). La prima ipotesi è stata scartata perché non in grado di garantire costantemente
i requisiti fissati dalla Regione e dall’ARPA Piemonte per lo smaltimento del biogas. È quindi stato progettato ad hoc un sistema di
recupero termico dai fumi esausti della torcia, interagendo direttamente con il produttore della tecnologia in modo da preservare la
piena efficacia del sistema di distruzione del biogas. |
Valore aggiunto Leader |
I progetti di cooperazione sono tipicamente una azione LEADER, e consentono al territorio di tessere reti stabili |