Descrizione progetto |
Il progetto, candidato sul bando multi-operazione per la selezione di progetti integrati di Filiera PIF della programmazione 2014-20, vede la partecipazione di cinque aziende, tutte produttrici di nocciola: due di Diano d'Alba (Veglio Giuseppe e Cascina Rossa) e tre di Cravanzana (Torrero Marco, Rosso Giorgio, Sobrero Marco), queste ultime già unite da un contratto di filiera stipulato in occasione del Bando filiere del GAL della programmazione 2007-13 per l'acquisto di macchinari per la lavorazione e trasformazione della nocciola IGP.
Con il bando della programmazione 2014-2020, le tre aziende hanno ulteriormente rafforzato e ufficializzato la loro collaborazione con la stipula di un contratto di rete ai sensi del DM 122/2014 del Ministero della Giustizia, denominato "Terra delle Nocciole", ed avente come scopo la sgusciatura e la trasformazione delle nocciole tramite la condivisione di locali di lavorazione, attrezzature, conoscenze tecniche e rete vendite.
Grazie alla condivisone del know-how di ciascuno dei 5 produttori, la nuova filiera ha permesso ad ogni azienda di ottimizzare le proprie risorse e migliorare i processi di produzione, lavorazione e trasformazione delle nocciole in semilavorati (creme, granella e pasta di nocciole), fino ad arrivare alla fase di promozione e commercializzazione del prodotto: un'efficace modalità di “fare sistema”, per approcciarsi su nuovi mercati e/o nuovi target di consumatori in maniera più competitiva e remunerativa, mantenendo comunque una forte identità territoriale. Il tutto con particolare attenzione alla riduzione di consumi eccessivi di energia elettrica e di acqua, per la salvaguardia del territorio, e ad una filosofia di produzione "green".
L’azienda Torrero Marco ha inoltre recentemente partecipato al bando del GAL "Creazione e sviluppo di servizi al turista anche in ottica di fruibilità e accessibilità per tutti, per le imprese agricole" (operazione 6.4.1), con l'obiettivo di diversificare la propria attività agricola realizzando un laboratorio didattico e proponendo attività di noleggio e ricarica di biciclette elettriche. |
Risultati attesi |
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Risultati conseguiti |
* A seguito del primo bando filiere (programmazione 2007-13) i tre giovani agricoltori di Cravanzana (precedentemente impiegati nel settore metalmeccanico) hanno effettuato l'insediamento nelle aziende agricole dei genitori (usufruendo anche degli appositi bandi PSR).
* Grazie alla costituzione dell'accordo di filiera, è stato possibile condividere metodi di lavorazione, macchinari, attrezzature, conoscenze tecniche e reti di vendita ed è stato ristrutturato un locale da adibire alla lavorazione comune della nocciola.
* Con l'avvio della filiera, si sono verificati da un lato una riduzione dei precedenti costi di gestione e dall'altro un aumento dei profitti (si stima che ogni azienda abbia incrementato la rendita del 20% circa rispetto al periodo precedente la costituzione della filiera). Inoltre il prodotto lavorato (creme, granella e pasta di nocciole) ha acquisito un valore commerciale maggiore rispetto al prodotto primario (nocciola).
* Si prevede un aumento graduale della produzione di materia prima nel corso degli anni, visti i nuovi impiantamenti di nocciole effettuati da ogni azienda.
* E' stato creato un nuovo marchio commerciale, che ogni azienda può utilizzare sia attraverso i propri canali di vendita che attraverso i canali delle aziende facenti parte della filiera e non aderenti al contratto di rete (Veglio Giuseppe e Cascina Rossa): tali aziende possono comunque usufruire delle attrezzature messe a disposizione dalla rete e vendere il prodotto finito (lavorati a base di nocciola) nelle loro cantine vinicole (sfruttando pertanto anche il canale del turismo enologico).
* Il prodotto trasformato ottenuto viene venduto princicipalmente alla GDO, a pasticcerie e gelaterie - in ogni caso a clienti in grado di apprezzare la migliore qualità dei prodotti e disposti a pagare un prezzo più alto, prevalentemente slegato da logiche di mercato (andamenti del prezzo della materia prima) ma collegato al valore intrinseco della nocciola e dei costi necessari per la sua trasformazione - mentre non viene effettuata vendita al dettaglio o con e-commerce (questo richiederebbe ulteriori investimenti in termini di tempo, manodopera e gestione).
* E' stato possibile incrementare le risorse da destinare a promozione e commercializzazione (è stato anche creato un nuovo sito web), con conseguente valorizzazione della "nocciola IGP" anche al di fuori del territorio piemontese, sensibilizzando il consumatore all'acquisto di un prodotto locale qualitativamente migliore con un legame intrinseco alle tradizioni ed al terroir di provenienza. Questo interesse per l'importanza del luogo di origine del prodotto sta producendo un aumento dell'attrattività turistica del territorio stesso (anche e soprattutto per la clientela straniera).
* Rispetto al passato, sono notevolmente migliorati i metodi di lavorazione della nocciola, con riduzione dei consumi eccessivi di energia elettrica e di acqua e l'eliminazione dell'utilizzo di fertilizzanti (con l'acquisto di macchinari atomizzatori e macchine per il diserbo): questo ha portato ad una maggiore sensibilità verso la gestione dei rischi ambientali e la salvaguardia del territorio. Inoltre, grazie alla ricerca e all'informazione condivisa di metodi innovativi green (ad esempio, le aziende sperimenteranno a breve un macchinario all'ozono per i trattamenti in noccioleto, condividendo l'elevata spesa per l'acquisto di tale macchinario), si prevede un minore utilizzo di fitofarmaci per i trattamenti. |
Criticita rilevate |
* Si rilevano alcune difficoltà legate all'andamento del mercato e alle congiunture economiche negative: il prezzo della materia prima (nocciola) è molto variabile da un'annualità all'altra, con una conseguente impossibilità di stabilire in modo fisso i prezzi del prodotto trasformato. Qualora il prezzo della materia prima sia molto alto (come è successo nel 2019), per poter stare sul mercato, anche nella logica di produzione e fissazione del prezzo di cui sopra, si riduce il margine di profitto per le singole aziende.
* All'inizio dell'attività di trasformazione (circa 10 anni fa) le informazioni sulle iniziative del GAL erano meno diffuse e conosciute rispetto ad oggi, pertanto le aziende si sono avvicinate ai bandi del GAL solo dopo personali ricerche e approfondimenti; in particolare:
- le aziende hanno avuto una iniziale difficoltà a trovare la giusta assistenza per inquadrare la loro attività (mantenendo la loro identità agricola e non trasformandola in artigianale, con conseguente diversa tassazione fiscale) e formulare la domanda nel primo Bando di Filiera del GAL (programmazione 2007-2013), in considerazione del fatto che era la prima volta che un Bando simile veniva pubblicato e anche i consulenti (professionisti e Associazioni di Categoria) non avevano mai affrontato questa tipologia di Bando.
- non è stato semplice neanche trovare la consulenza giusta tagliata e cucita sulle loro specifiche esigenze di collaborazione, che comunque dopo vario cercare ha portato alla felice formalizzazione dell'accordo di rete. |
Soluzioni proposte |
* La problematica della variazione di prezzo della materia prima è stata in buona parte superata dalla fidelizzazione dei clienti avvenuta nel corso degli anni (le aziende puntano sulla qualità del prodotto, dando priorità all'aspetto qualitativo rispetto a quello puramente commerciale/economico). I clienti "storici" hanno sempre garantito l'acquisto di quantità costanti di prodotto, per cui è stato possibile mantenere pressoché inalterati i prezzi finali.
* Nel periodo della pandemia la diminuzione delle vendite in Italia è stata compensata da un aumento delle vendite all'estero.
* I soggetti coinvolti sono riusciti a raccogliere le informazioni necessarie alla realizzazione di un vero e proprio accordo di collaborazione/filiera. L'accordo prevede una quantità minima di scambio a cui le aziende devono sottostare; i rapporti di collaborazione vengono perfezionati attraverso fatture di vendita delle nocciole e di lavorazione delle stesse. Per monitorare l'attività, le aziende periodicamente emettono fatture di vendita delle nocciole (per i conferenti) ed altre registrano e pagano le fatture di ricezione del prodotto frutto a guscio.
* Il GAL ha di molto sviluppato la sua attività di animazione e comunicazione, sia direttamente sia attraverso le organizzazioni di categoria o i professionisti privati, e ora risulta più semplice conoscere le iniziative e i Bandi del GAL. |
Valore aggiunto Leader |
* Possibilità di presentare domande di contributo "in filiera", in modo da effettuare acquisti complementari di macchinari, utilizzati da tutti i partecipanti del "contratto di rete"; in assenza dell'iniziale finanziamento Leader nella programmazione 2007-2013 quasi certamente l'attività di trasformazione non si sarebbe sviluppata e i titolari odierni delle aziende non avrebbero lasciato il lavoro di metalmeccanici.
* Il territorio di azione del GAL è più ristretto rispetto a quello del PSR regionale, con una conseguente maggiore facilità per le aziende di accedere ai finanziamenti GAL - i cui Bandi sono cuciti sulle specifiche esigenze del territorio e dei suoi prodotti e quindi meno soggetti a variabilità. Inoltre i GAL sono interlocutori privilegiati per le aziende agricole locali che con più alta probabilità possono accedere a finanziamenti in filiera per importi più modesti rispetto alle misure del PSR regionale, e con una maggiore sicurezza di ottenere il contributo in tempi ragionevoli.
* La "località" del GAL consente ai richiedenti domanda e poi ai beneficiari di ottenere in tempi ragionevoli informazioni mirate necessarie per il corretto sviluppo del progetto di investimento |